L’attacco del 26 ottobre da parte delle forze di sicurezza armate a Jimmy Cheriezer, ex ufficiale di polizia e leader della banda G9 di Haiti, ha causato gravi problemi alle organizzazioni missionarie della regione. Cheriezer e il suo gruppo hanno attaccato una struttura delle Missionarie della Carità fondata da Madre Teresa nel 1979, con conseguente saccheggio e incendio dell’edificio. Le proprietà delle missionarie, che ogni anno fornivano assistenza medica a 30.000 residenti più poveri della regione, sono state dirottate verso i mercati locali per essere vendute e per finanziare ulteriormente le bande nel Paese.

In seguito all’incidente, le organizzazioni locali e internazionali hanno espresso serie preoccupazioni sulla situazione della sicurezza nella regione. Le autorità locali, in seguito alle dichiarazioni di arcivescovi e cardinali della Conferenza religiosa locale (CHR), hanno invitato il governo a rafforzare la protezione delle organizzazioni sociali e religiose. Molti membri della comunità internazionale, compresi i leader religiosi, hanno espresso preoccupazione per le crescenti minacce ai missionari che portano avanti progetti umanitari in regioni così instabili.
Secondo Vatican News, nessuna suora è rimasta ferita nell’attacco al monastero grazie al lavoro coordinato della polizia. Tuttavia, il recente incidente non è un caso isolato di oltraggio da parte di bande locali. Nel 2024 si sono verificati una serie di attacchi alle missioni, accompagnati da rapimenti di membri di varie comunità religiose. Sebbene le Missionarie della Carità non avessero sperimentato in precedenza attacchi così diretti e immediati, i media hanno ripetutamente riportato un aumento del numero di rapimenti, con persone di diversi gruppi sociali, oltre a suore e sacerdoti, evidenziando la crisi della sicurezza e l’impatto del controllo delle bande sulla vita del Paese. Gli attacchi di Charizier, soprannominato Barbecue, e dei suoi alleati a partire dall’estate hanno esacerbato la destabilizzazione causata dalle difficoltà socio-economiche e dal conflitto politico ad Haiti dall’assassinio del presidente Jovenel Moise nel 2021.
Negli ultimi mesi, la situazione ad Haiti ha continuato a deteriorarsi tra l’aumento della criminalità e un ambiente politico in crisi. Le proteste contro il governo e le richieste di dimissioni del primo ministro Ariel Henry hanno portato bande come il G9 a controllare efficacemente alcune zone della capitale, costringendo la popolazione locale e le organizzazioni umanitarie a cercare vie di evacuazione a causa del pericolo di essere catturati o attaccati per strada.