120% in più di catecumeni francesi in soli dieci anni
Vincenzo Foti
La figlia maggiore della Chiesa, la ormai secolarizzata Francia, sembra ricordare le sue radici dopo lustri di lontananza. Francia e Belgio sono, infatti, sotto i riflettori di una rinascita del catecumenato e un incremento decisivo di battesimi durante le notti di Pasqua degli ultimi tre anni.

Già nel 2021, secondo un sondaggio condotto da Ifop Nouvelle Vague, il tasso della fede in Dio nei giovani francesi risulta essere il più alto dagli anni ‘80. «Probabilmente, in questo momento, in particolare molti giovani, cresciuti in una società apparentemente svincolata da Dio, percepiscono qualcosa di una realtà e di una chiamata che mancano. La moltiplicazione molto importante del numero dei catecumeni per entrare nella Chiesa, in questi ultimi anni, è a mio avviso uno di questi segni che non possiamo trascurare», sostiene Mons. Ulrich, arcivescovo di Parigi. Questi dati, perciò, arrivano come segno di speranza in una Francia che sembrava da decenni allontanarsi progressivamente dalla fede cattolica, con un calo drastico del battesimo infantile.
I dati riportati da Avvenire, nelle ultime settimane, secondo uno studio condotto dal settimanale francese Famille Chretienne, parlano chiaro e confermano, ancora una volta, il trend in salita: 146 catecumeni a Quimper e Léon (+62%), 154 a Metz (+85%), 199 a Rennes (+19%), 610 a Pontoise (+15%), 628 a Lione (+40%) e ben 670 a Versailles (+30%). Mentre, in Belgio, secondo i dati pubblicati da acistampa, i catecumeni sono stati 362, e se si considera che dieci anni fa erano poco più di 180, dimostrando una crescita di quasi il doppio rispetto al passato.
La sorpresa continua se si analizza il bacino anagrafico dell’indagine; infatti, circa un terzo dei neobattezzati risultano essere giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. Il mercoledì delle ceneri, appena trascorso, ha confermato l’interesse ma, soprattutto, la partecipazione dei giovani ai riti di inizio della Quaresima, i quali hanno sfidato la società odierna e si sono mostrati, con molta libertà, sui principali canali di comunicazione con i segni delle ceneri sul capo ad affrontare argomenti legati al digiuno e all’elemosina.
Di particolare interesse, secondo VitaePensiero , è il ruolo che continuano a giocare proprio gli influencer cattolici nelle scelte dei giovani, che con sempre più parresia, incoraggiano a fare scelte forti in una società dove non si parla più di Dio. Tra gli indicatori della nascente spiritualità giovanile, è possibile annoverare anche la partecipazione a gruppi scout, le numerose richieste di iscrizione a scuole cattoliche, di primo che secondo grado, e anche il rilancio delle realtà oratoriali, da decenni ormai marginalizzate.
Anche se non è possibile tirare conclusioni, i dati e le statistiche continuano a dimostrarsi positivi. A frenare l’entusiasmo sono i dati relativi dall’estrazione dei neobattezzati: secondo quanto riportato da acistampa, buona parte di quest’ultimi proviene da paesi rurali e periferici della Francia, come Besançon, Digione e Clermont, con un’attenzione particolare all’aumento record della diocesi di Saint-Clude (Giura); ma l’appartenenza ad una famiglia cristiana decresce di anno in anno, i catecumeni provengono soprattutto da famiglie non cristiane, quelle che comunemente vengono definite come “famiglie senza religione”; mentre, il 5% sono musulmani pronti a convertirsi, nonostante le ritrosie dei passaggi di fede delle loro famiglie.