Carlo Acutis, il ragazzo che ha trovato Dio nella tecnologia

Patrik Mitura

Italia, Slovacchia – Nelle affollate strade di Milano, dove la storia si mescola con il mondo moderno, si svolgeva due decenni fa una storia che oggi ispira migliaia di giovani in tutto il mondo. Carlo Acutis, all’apparenza un normale adolescente italiano con una passione per i computer e la tecnologia, è diventato un modello di vita cristiana nell’era digitale.

La sua vita non fu piena di eventi drammatici o sconvolgenti, eppure fu proprio nella semplicità della sua quotidianità che si celava la sua straordinarietà. Morì di leucemia all’età di 15 anni, ma fu proprio la sua fede viva, la sua gentilezza e la sua capacità di usare la tecnologia per diffondere il bene che lo misero sulla strada della santità.

Oggi Carlo è conosciuto come il patrono di Internet e delle tecnologie digitali. La sua storia di vita dimostra che la santità non è solo per coloro che rinunciano al mondo, ma anche per coloro che lo vivono pienamente – con computer, social network e le opportunità offerte dalla tecnologia.

Da un ragazzo comune a un leader spirituale

Carlo nacque a Londra il 3 maggio 1991 da genitori italiani (Antonia Salzano e Andrea Acutis), ma la sua famiglia si trasferì presto a Milano. Crebbe come un ragazzo del tutto normale – amava gli animali, giocava spesso a calcio e si dedicava alla programmazione. Tuttavia, a differenza di molti suoi coetanei, possedeva una fede molto profonda e viva che lo accompagnò fin dall’infanzia. Sua madre, Antonia Acutis, ricorda che Carlo, già da piccolo, poneva molte domande su Dio e mostrava un interesse insolito per la fede. “Noi non eravamo cattolici praticanti. È stato Carlo a riportarci a Dio”, racconta sua madre.

A sette anni ricevette per la prima volta l’Eucaristia. Da quel momento in poi partecipava quotidianamente alla Messa, meditava davanti al Santissimo Sacramento e pregava. Ma la sua fede non era solo una questione interiore, si rifletteva nella sua vita quotidiana e nelle sue azioni.

Tecnologia al servizio della fede

Carlo acquisì rapidamente le competenze di programmazione e informatica. Sebbene potesse utilizzare le sue capacità per creare giochi o progetti commerciali, scelse di impiegare la tecnologia in modo diverso: per diffondere la fede cristiana.

Il progetto più noto realizzato da Carlo fu un sito web che mappava i miracoli eucaristici in tutto il mondo. Carlo era convinto che molte persone non conoscessero il vero potere dell’Eucaristia, ed è per questo che documentò i casi in cui, secondo le testimonianze, l’ostia si trasformò miracolosamente nel corpo e nel sangue di Cristo.

“Carlo capì che Internet era un potente strumento. Molti lo usano per distrarsi, ma lui voleva usarlo principalmente per diffondere la verità”, dice don Giuseppe, un sacerdote che conobbe Carlo. Questo sito web è ancora oggi attivo ed è utilizzato per la catechesi in tutto il mondo. Carlo dimostrò così che la tecnologia non deve essere un ostacolo alla fede, ma può esserne parte integrante.

Una malattia improvvisa e l’accettazione serena della morte

Carlo iniziò a sentirsi insolitamente stanco e affaticato. Inizialmente sembrava un semplice raffreddore, ma quando le sue condizioni peggiorarono rapidamente, gli fu diagnosticata una leucemia aggressiva. Nonostante la grave malattia, non perse mai la speranza né la fede. “Offro tutte le mie sofferenze per il Papa e per la Chiesa”, disse a sua madre quando fu ricoverato in ospedale.

Le sue condizioni peggiorarono rapidamente e morì il 12 ottobre 2006 all’età di 15 anni. La sua morte addolorò la famiglia e gli amici, ma molti sentirono che Carlo non li aveva davvero lasciati. Poco dopo la sua scomparsa, iniziarono ad apparire testimonianze di guarigioni inspiegabili per sua intercessione. Nel 2020 fu beatificato ad Assisi, dove il suo corpo è ancora oggi esposto – quasi intatto. La sua canonizzazione è stata approvata da Papa Francesco ed è prevista per il 27 aprile di quest’anno giubilare 2025.

L’eredità di Carlo in Slovacchia

Carlo Acutis ha trovato spazio anche tra i credenti slovacchi. La sua storia ha iniziato a risuonare soprattutto dopo la sua beatificazione nel 2020, quando i media cattolici slovacchi hanno iniziato a trattare più intensamente il suo messaggio.

Negli ultimi anni, in Slovacchia si sono svolti diversi eventi dedicati alla sua memoria. In varie parrocchie si sono tenute mostre sui miracoli eucaristici documentati da Carlo. Tra le più importanti vi è stata una mostra itinerante che ha raggiunto diverse città, tra cui Bratislava, Košice e Žilina. I giovani cattolici slovacchi vedono in Carlo un modello di come vivere autenticamente la fede nel mondo moderno. Carlo è anche un’ispirazione per i sacerdoti slovacchi, molti dei quali concordano sul fatto che il suo messaggio sia estremamente attuale. “I giovani oggi trascorrono molto tempo online. Carlo ha dimostrato che anche lì si può trovare Dio e diffondere il bene”, afferma un sacerdote che lavora con i giovani.

Carlo Acutis: Il santo dell’era digitale

Oggi Carlo Acutis è considerato il patrono di Internet e delle moderne tecnologie. La sua storia di vita dimostra che la santità è possibile anche nell’era digitale e diventa un esempio per molti giovani che nutrono una passione per la tecnologia. Il suo messaggio è semplice: “Internet non deve essere un luogo di perdita di tempo, ma può essere un luogo di diffusione del bene.”

In un’epoca in cui i giovani trascorrono ore sui social network, Carlo è un modello di come la tecnologia possa essere uno strumento di fede e non solo un ostacolo. Forse è proprio per questo che il suo messaggio è così potente. È cresciuto nello stesso mondo dei giovani di oggi, ha affrontato le stesse sfide, ma ha scelto di percorrere il cammino del bene.

La sua storia ci ricorda che anche nel mondo attuale è possibile vivere la santità, e che non è necessario rinunciare alla tecnologia, basta imparare a usarla nel modo giusto e trasformarla in uno strumento per diffondere il bene, l’amore e una fede viva.