Monica-Stefana Chiriloaei

Un momento storico: Papa Francesco ha scelto di iniziare la sua visita a Venezia nel cortile del carcere femminile della Giudecca, un potente simbolo del suo impegno a favore dei membri emarginati e dimenticati della società. Salutando individualmente ciascuno dei circa 80 detenuti, Papa Francesco ha trasmesso messaggi di incoraggiamento ed empatia, riconoscendo la dignità intrinseca di ogni essere umano, indipendentemente dalle circostanze in cui si trova, coinvolgendo i detenuti a un livello profondamente personale.
“Saluto con affetto tutti, e specialmente voi sorelle, detenute della Casa di Reclusione della Giudecca” ha esordito nel suo messaggio. “Ho desiderato incontrarvi all’inizio della mia visita a Venezia per dirvi che avete un posto speciale nel mio cuore”. Le sue parole hanno avuto una risonanza profonda tra le donne, molte delle quali hanno sperimentato profonde difficoltà e abbandono sociale.

Durante la sua visita, Papa Francesco ha sottolineato l’urgente necessità di iniziative di riabilitazione e reintegrazione all’interno del sistema carcerario, sostenendo misure che sostengano la dignità umana e offrano speranza per un futuro migliore. Il suo messaggio, radicato nei principi di giustizia e compassione, è servito da faro di speranza per i detenuti e per coloro che lavorano verso una riforma sistemica.
Il pontefice ha anche interagito con le opere d’arte realizzate dai detenuti all’interno del padiglione della Biennale d’Arte all’interno delle mura del carcere. Attraverso queste espressioni di creatività, ha riconosciuto il potenziale trasformativo dell’arte nel favorire la guarigione e la crescita personale.
La visita del Papa non solo ha evidenziato le sfide affrontate dai detenuti, ma ha anche sottolineato l’imperativo morale di sostenere i diritti umani e la dignità a tutti i livelli della società.
Credit foto: https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2024-04/papa-francesco-visita-venezia-carcere-giudecca-detenute.html