
Marwan Dadas
Un dibattito e una lotta, sotto forma di “dialogo”, tra l’emittente nazionale israeliana Kan e l’EUB (European Broadcast Union) sulla questione della canzone israeliana che ha vinto il concorso nazionale per partecipare all’Eurovision. Il dilemma è stato causato dal testo della canzone stessa, la quale già dal titolo creava polemica: “October Rain”.
Secondo Il Post la canzone è stata contestata dai più, in quanto allude ad un significato politico, e fa richiamo all’attuale situazione politica in Israele dopo l’attacco del sette di ottobre.
Inoltre, il fatto che quasi tutte le parole sono state scritte in inglese, aumenta di più il dubbio sulle intenzioni di voler proprio trasmettere un messaggio politico chiaro, e non solo, ma che sia anche in una lingua comprensibile a tutti. In uno dei versi, la concorrente israeliana, Eden Golan, canterà la parola “fiori”. In questo contesto, ogni israeliano sa che il riferimento è ai soldati caduti in battaglia come parte dello slang dell’IDF (Israel Difense Forces), ma per i telespettatori europei questo potrebbe non essere necessariamente politico.
La disputa più forte è sulle ultime parole, oltre tutto uniche ed essere scritte in ebraico, che tradotte dicono: “Non c’è più aria da respirare, non c’è spazio. Me ne vado giorno dopo giorno. Tutti sono bravi ragazzi uno per uno”. Una forma letteraria che rimanda agli ostaggi catturati e imprigionati a Gaza da Hamas.
Israele afferma che la canzone non sarà sostituita, e nemmeno le sue parole verranno modificate, mentre il dibattito è sempre più forte e scottante, e secondo il quotidiano Israel Hayom, Kan minaccia di ritirarsi completamente dal concorso, se la sua canzone dovesse essere eliminata.
Giovedì, The Guardian scrive che il ministro della cultura israeliano, Miki Zohar, ha dichiarato in un post su X che qualsiasi decisione volta alla squalifica di “October Rain” sarebbe scandalosa. Inoltre, ha negato fortemente che la suddetta canzone abbia un fine di carattere politico, anzi piuttosto è da associare ai sentimenti normali e quotidiani dei cittadini israeliani.
È bene ricordare che Israele ha partecipato per ben quarantacinque volte all’Eurovision e ha ottenuto quattro vittorie nella competizione.
A questo punto rimane solo da chiedersi se la costante partecipazione di Israele, e le sue diverse vittorie, intercederanno per la nuova “October Rain”, affinché possa essere ammessa al concorso del 2024. O se forse l’EBU, che sta affrontando la pressione di alcuni musicisti e in aggiunta dell’opinione pubblica per boicottare Israele dal concorso, durante la sua campagna militare a Gaza, dovrà proprio rifiutare la canzone ed eliminarla dal concorso.
Bisogna ricordare anche che, di regola, all’Eurovision non si ammettono canzoni contenenti un messaggio politico legato a un conflitto, come quello di Gaza, o dell’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas nei confronti di territori e civili inermi israeliani.